Palmira, decapitato il capo dell’area archeologica in mano all’Isis dall’inizio dell’anno, il corpo appeso a una colonna
Terribile quello che è accaduto ieri all’interno dell’area archeologica di Palmira, patrimonio mondiale dell’Umanità Unesco: è stato decapitato il capo dell’area archeologica in mano da Maggio agli jihadisti dell’ISIS, lo stato islamico, ed il suo corpo è stato appeso ad una colonna dell’area archeologica che per oltre 50 anni aveva difeso, guidato e protetto. Il corpo è quello di Khaled Assad, si nota chiaramente in una serie di fotografie pubblicate da fonti vicine all’ISIS nella giornata di ieri, colpevole di aver nascosto centinaia di sculture, nel timore che esse fossero distrutte dagli uomini senza scrupoli dello stato islamico.
Khaled era riuscito a nascondere centinaia di reperti di inestimabile valore in un luogo sicuro, ma è stato catturato e decapitato davanti ad una vasta folla che al termine dello “spettacolo” ha applaudito ed intonato cori. L’avevano tenuto sotto torchio per quattro settimane, senza riuscire ad estrapolargli il segreto dei reperti nascosti, ed alla fine hanno deciso di tagliargli la testa in una piazza della città di Palmira. L’uomo, 82 anni di età, era conosciuto in tutto il mondo per il suo lavoro ed i suoi studi in merito all’area archeologica di Palmira.

Nato a Torino, ho studiato scienze politiche ad indirizzo Comunicazione Pubblica. Scrivo sul web dal 2009. Nel 2017 ho fondato Pensionipertutti.it, punto di riferimento per tutte le notizie a tema previdenziale. Appassionato di Sport, politica e videogiochi.