Hell’s Kitchen, Carlo Cracco erede di Ramsay

Hell's Kitchen, Carlo Cracco alla guida dell'edizione italiana del talent

Il giovedì sera di Sky Uno è ancora una volta legato alla buona cucina: dopo aver assistito alle avventure dei piccoli chef di Junior Masterchef, ecco che da giovedì 17 aprile parte una nuova serie, l’edizione italiana di Hell’s Kitchen, il programma dello Chef Gordon Ramsay, già giudice di Masterchef USA e, da lunedì 14 aprile, di Junior Masterchef USA, in onda sempre su Sky Uno.

Cosa dovremo aspettarci dal Gordon Ramsay italiano, colui che avrà l’arduo compito di ricevere il testimone dal grande Chef inglese? Non sarà facile, per stessa ammissione di Carlo Cracco che si racconta nelle pagine del magazine di Sky, “e questa volta sarò da solo”.

CARLO CRACCO “DIAVOLO IN CUCINA”

In cucina ci saranno chef professionisti, giudicati esclusivamente da lui. In Hell’s Kitchen non c’è spazio per la giuria o il pubblico, sarà Carlo Cracco, da solo, ad avere l’ultima parola sul destino dei cuochi. “Tra 16 partecipanti, capisco chi è il più bravo. Sarà un’occasione unica per loro, se riusciranno a reggere lo stress e la lontananza da casa“.

Il format è lo stesso, spiega poi Cracco, cambiano naturalmente le pietanze. Se loro cucinano il filetto alla Wellington, nella versione italiana si preparerà il filetto alla Rossini, “in omaggio al grande compositore, appassionato di cucina, che ha portato la tradizione italiana in Francia”. “Alla parte del talent – continua lo Chef – si unisce anche quella del reality show“. I partecipanti – di età compresa tra i 18 e i 32 anni – saranno chiusi per 5 settimane in un loft. Allo stress della cucina, quindi, si sommerà quello legato alla convivenza, mai facile.

I ragazzi dovranno cucinare “6 giorni su 7, far mangiare la gente per davvero, è tutto reale“. E poi ci sarà la parte della formazione, quella che, secondo Carlo Cracco, è la più interessante: “La vera vita lavorativa che entra in tv“.

Lascia un commento