Rifondazione Juve. Come ripartire dopo una stagione al di sotto delle attese, che sta certificando la fine del regno durato nove scudetti? Tutto dipenderà dall’epilogo di questa annata disgraziata, vissuta in modo preoccupante sull’altalena, che vede, a fine marzo, i bianconeri fuori dalla Champions League e dalla corsa al titolo e risucchiata nella lotta per un posto per entrare tra le prime quattro, con tutti i rischi connessi. Il calciomercato si infiamma.
Non esattamente lo scenario preventivato alla Continassa l’estate scorsa, quando è stato lanciato con grande enfasi il progetto targato Andrea Pirlo. Una svolta imperniata sui giovani e su una nuova filosofia di gioco più moderna ed europea, se vogliamo ancora più rivoluzionaria di quanto già tentato con Sarri e la sua iniezione di estetica abbinata ai risultati, idea immediatamente abortita per manifesta incompatibilità tra tecnico e mondo Juve, nonostante avesse portato uno scudetto (ma anche due finali perse e un’eliminazione precoce in Champions). In attesa di capire che ne sarà del Maestro, si andrà in ogni caso avanti con il ringiovanimento della rosa, con l’inserimento di nuovi talenti da far diventare i leader di domani. Si proseguirà con il «cambiare per vincere» che è stato il leit motiv dell’ultimo decennio, anche attraverso scelte dolorose o rischiose che non sono mai mancate ma che si sono comunque rivelate vincenti.
Calciomercato Juve ultime news oggi 24 marzo: Pirlo in bilico
Un cambiare per rinnovarsi, costruire il futuro e continuare a vincere, quindi. Con un occhio, e anche qualcosa in più, ai conti e alla necessità di vendere e realizzare plusvalenze entro il 30 giugno per sistemare il bilancio, in sofferenza a causa della pandemia. La base della Juve che verrà sarà costituita da quei talenti che sono stati i protagonisti delle sessioni di mercato delle ultime due stagioni. Vale a dire De Ligt (85 milioni nell’estate 2019), McKennie (appena riscattato dallo Schalke 04 per un massimo di 25 milioni), Kulusevski (35 milioni più 9 di bonus dall’Atalanta), Arthur (72 milioni più 10 di bonus nell’ambito dello scambio con Pjanic con il Barcellona) e Chiesa (massimo di 60 milioni alla Fiorentina tra prestito, obbligo di riscatto e bonus).
Tutti nati tra il 1996 e il 2000 e tutti interpreti di quel rinnovamento generazionale che la società sta perseguendo ormai da tempo. L’identikit corrisponde anche a Demiral (classe ’98), Bentancur (’97) e Frabotta (’99) Ai giovani si aggiungeranno, in ogni caso, alcune pedine di esperienza. Tra quelli praticamente sicuri di rimanere figurano Danilo, Cuadrado (entrambi tra i migliori finora), Szczesny e Bonucci.
Calciomercato Juve: Morata e l’attacco
Ad essi dovrebbe aggiungersi pure Morata, che si è un po’ sgonfiato dopo un grande inizio di stagione. Alvaro è in prestito e, per rinnovarlo, la Juve dovrà versare 10 milioni all’Atletico Madrid. Non dovrebbero esserci dubbi – anche per l’ammontare abbordabile dell’investimento – ma pure il suo profilo è oggetto di valutazioni, che comprendono tutto l’attacco. Qui ci sono, infatti, i nodi principali da sciogliere per la dirigenza e riguardano Ronaldo e Dybala. Dal loro futuro dipende molto delle strategie del club e del volto che avrà la Juve di domani. Cristiano ha ancora un anno di contratto ma è rimasto scottato dalla nuova eliminazione dalla Champions e dalle tante critiche ricevute.
Così puntuale è ripartito il tormentone su un suo possibile addio anticipato, con orizzonte Real Madrid, per quello che sarebbe un clamoroso ritorno, o Paris Saint Germain, senza dimenticare l’ipotesi Manchester United. Che cosa deciderà CR7? Pure Dybala ha un contratto in scadenza nel 2022. Qui il caso è diverso perché c’è una trattativa per il rinnovo che non è mai decollata ed è attualmente in stand-by che si accompagna ad una situazione difficile della Joya, praticamente più in infermeria che in campo in questa stagione. Che ne sarà del Diez? Sarà lui uno dei perni del futuro?
In bilico ci sono anche tanti altri bianconeri. A cominciare da Buffon e Chiellini, in scadenza, che dovranno decidere che cosa fare, per proseguire con Ramsey, Rabiot, Bernardeschi, Alex Sandro, tra i più deludenti in stagione e possibili pedine di scambio sul mercato o generatori di plusvalenza. Per tutti, il problema riguarda l’ingaggio elevato, fuori portata per molti in questo periodo di crisi economica che avvolge i club di tutto il mondo.
Nato a Torino, ho studiato scienze politiche ad indirizzo Comunicazione Pubblica. Scrivo sul web dal 2009. Nel 2017 ho fondato Pensionipertutti.it, punto di riferimento per tutte le notizie a tema previdenziale. Appassionato di Sport, politica e videogiochi.