Tommaso Pini: “The Voice l’occasione giusta al momento giusto!”

La partecipazione di Tommaso Pini alla seconda edizione di The Voice of Italy non è certo passata inosservata. “Ma sei un uomo?“, aveva chiesto sorpresa Raffaella Carrà durante la sua blind audition, facendo riferimento alla sua bellissima voce forse poco mascolina.

E, in effetti, la voce di Tommaso ha stregato tutti e il 24enne toscano è arrivato in finale classificandosi terzo. E dopo aver intervistato Giacomo Voli, secondo classificato, non potevamo esimerci da scambiare quattro chiacchiere anche con Tommaso, il concorrente che, sin dall’inizio, si è fatto notare per la sua grande passione (“La musica colora la mia vita perché mi fa vivere bene”, aveva detto).

Da Gavinana a The Voice. Cosa ti ha portato sul palco del talent di Rai2? Qual è stato il tuo percorso?

Ho sempre amato la musica. A 18 anni ho capito che non bastava più ascoltarla, dovevo in qualche modo interagire con essa ed è così che iniziato il mio percorso Artistico. Karaoke, studio, concorsi e poi di conseguenza i primi progetti Live con le Band dove ho iniziato a scrivere.
Dopo tanti Live, diverse batoste, ed una bellissima esperienza estera sono arrivato così a The Voice of Italy. Perché? Perché se vuoi “arrivare” devi prima “arrivare alle persone” e TVOI poteva essere l’occasione giusto al momento giusto.[sociallocker]

In occasione della tua blind audition si sono girati tutti i coach, ma non immediatamente! Come ricordi quei momenti?

L’esperienza Blind Audition credo sia stata una delle emozioni e soddisfazioni più grandi mai provate prima; c’era molto, troppo in ballo. Avevo lasciato da poco il mio gruppo e non avevo un lavoro stabile ormai da tempo (è vero, lavoravo occasionalmente nella pescheria dei miei genitori ma erano sempre soldi di famiglia) quindi se la cosa non fosse andata beh, sarebbero stati cavoli amari. Fortunatamente il tutto ha avuto un ottimo inizio, 4 sì e tanta ammirazione nei miei confronti, ero dentro a pieni voti!

Come mai hai scelto la Carrà?

La mia voce e la mia personalità hanno sempre fatto tanto discutere, tanti pareri discordanti e tanta confusione, avevo bisogno di una persona che ne avesse viste di cotte e di crude, di tanta esperienza alle spalle e che potesse darmi in qualche modo quella chiave che da tempo cercavo per aprirmi totalmente alle persone.

Avevo già una mezza idea in testa di scegliere Raffaella ma tra l’emozione del momento ed il “trauma” post esibizione ero abbastanza confuso. Più tardi poi è arrivata una grande conferma: “Se vieni con me ti aiuterò ad aprirti al mondo”cit. Raffaella. That’s why ho scelto Raffaella!

Tommaso Pini, terzo classificato di The Voice of Italy

TOMMASO: GRAZIE A SUOR CRISTINA IL PROGRAMMA È DECOLLATO

Alla fine sei arrivato terzo. Contro Suor Cristina era una battaglia persa in partenza?

Dipende dai punti di vista e da che tipo di Battaglia si sta affrontando. Da quando ho visto la Blind di Suor Cristina e preso consapevolezza del fenomeno mediatico che si stava creando ho capito subito che sarebbe stata probabilmente lei, per forza di cose, la vincitrice del programma.

Fortunatamente facevo parte di un Team diverso e di conseguenza non mi sono mai posto il problema; ovvio che un volta arrivato in finale ti passa per la testa l’idea o la speranza di poter vincere ma dentro di me, come gli altri finalisti, sapevamo che non ci sarebbe stata storia. Di positivo c’è da dire che comunque è anche grazie alla sua presenza se il programma è decollato ed ha avuto questa grande visibilità nel mondo, dando ad ognuno di noi la possibilità di avere quindi un riscontro internazionale. (Raffaella veggente?)
Alla fine sono arrivato 3° su 64 concorrenti e migliaia provinanti, ho cantato il mio inedito e le persone adesso sanno che ESISTO; direi che la mia battaglia è stata tutt’altro che persa.

Hai raccontato di essere una persona piuttosto sensibile ed introversa. Come hai gestito questo aspetto del suo carattere nel tuo lavoro?

Non l’ho mai gestito in realtà, è proprio questa la mia forza. La Musica, o meglio il canto, è per me la più grande forma di espressione umana che possa esistere e frenarla, stando troppo attenti a note o acuti perfetti, credo sia una cosa innaturale.

Sono assolutamente d’accordo nel dire che la voce va sostenuta dallo studio e dalla tecnica, ma fino a un certo punto. Ammetto che le mie esibizioni non sono mai state vocalmente perfette, ma anche quando il brano assegnatomi non fosse proprio nel mio stile ho sempre cercato di darne una chiave personale e comunicativa al fine proprio della COMUNICAZIONE  che, in un lavoro come questo, è alla base di tutto.
Sul palco ESISTO e basta, ed espormi e raccontarmi attraverso la musica sia fisicamente che interiormente è la cosa che più amo fare e più appagante che esista.

Un aggettivo per ognuno dei tuoi “rivali”: Suor Cristina, Giorgia, Giacomo.

Giorgia: Profonda

Giacomo: Anticonformista

Suor Cristina: Rivoluzionaria

Ringraziamo Tommaso per la sua simpatia e gli auguriamo in bocca al lupo per i suoi progetti futuri! [/sociallocker]

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