Shock nel milanese per la scoperta di un canile lager. Accade nel comune di Gessate dove 65 cani vivevano in strutture fatiscenti, vicino a cuccioli morti
Strutture abusive e fatiscenti, assenza di acqua, cibo ed illuminazione. Sono le condizioni nelle quali erano costretti a vivere 65 cani, detenuti in un vero e proprio canile lager. Accade a Gessate, comune dell’hinterland est di Milano dove un cacciatore pluricampione del mondo di razza, deteneva gli animali in condizioni disumane e di maltrattamento. Nella notte del 27 luglio i carabinieri, con la collaborazione del portavoce parlamentare M5S, Paolo Bernini e il contributo del movimento animalista Ente italiano tutela animali e lupo è stato effettuato il trasferimento di tutti i cani in una struttura idonea: le forze dell’ordine hanno trovato cuccioli morti accanto agli animali vivi, farmaci scaduti che venivano loro somministrati e hanno denunciato il 56enne per una ricca serie di reati, tra i quali abuso edilizio, maltrattamento animale, esercizio abusivo di professione, resistenza a pubblico ufficiale. Il parlamentare è intervenuto con una nota per sottolineare che si attendono ora le direttive da parte del Magistrato.
“Un ringraziamento dovuto va all’Arma dei Carabinieri – ha dichiarato – che non solo ogni giorno si occupa della sicurezza dei cittadini, ma sempre più spesso viene da noi interpellata e, in qualità di Autorità di P.G. super partes, si presta con impegno e responsabilità in controlli che dovrebbero spettare ad altri corpi preposti. Non a caso, gli interventi con i Carabinieri portano sempre ad esiti positivi, a differenza di controlli eseguiti da differenti autorità”.