La Superlega europea di Calcio adesso è realtà, nonostante Uefa e Fifa non siano d’accordo. Ecco il comunicato congiunto diffuso ieri dall’Uefa con altre istituzioni del calcio europeo: «La Uefa, la Federcalcio inglese e la Premier League, la Federcalcio spagnola (Rfef) e La Liga, la Federcalcio italiana (Figc) e la Lega Serie A hanno appreso che alcuni club inglesi, spagnoli e italiani potrebbero aver intenzione di annunciare la creazione di una cosiddetta Super League chiusa. Se ciò dovesse accadere, teniamo a ribadire che resteremo uniti nei nostri sforzi per fermare questo cinico progetto, un progetto che si fonda sull’interesse personale di pochi club in un momento in cui la società ha più che mai bisogno di solidarietà. Prenderemo in considerazione tutte le misure a nostra disposizione, a tutti i livelli, sia giudiziario che sportivo, al fine di evitare che ciò accada. Il calcio si basa su competizioni aperte e meriti sportivi; non può essere altrimenti. Come annunciato in precedenza dalla Fifa e dalle sei Federazioni, ai club in questione sarà vietato giocare in qualsiasi altra competizione a livello nazionale, europeo o mondiale, e ai loro giocatori potrebbe essere negata l’opportunità di rappresentare le loro squadre nazionali. Ringraziamo quei club di altri Paesi, in particolare i club francesi e tedeschi, che hanno rifiutato di iscriversi. Chiediamo a tutti gli amanti del calcio, tifosi e politici, di unirsi a noi nella lotta contro un progetto del genere se dovesse essere annunciato. Questo persistente interesse personale di pochi va avanti da troppo tempo. Quando è troppo è troppo».
Superlega Europea di Calcio: un terremoto, chi vi partecipa?
Definirlo terremoto è riduttivo. È uno shock paragonabile al venerdì nero del 1929. Il calcio rischia di non essere più lo stesso. Al quartier generale della Uefa l’allarme rosso è scattato alle prime ore di domenica mattina, dopo aver letto sul Corriere dello Sport-Stadio del piano per rovesciare la Champions e creare la famigerata Superlega. Sin dal 2022, praticamente da domani. È stata una giornata febbrile. Ceferin su tutte le furie, si è sentito tradito da Agnelli. Contatti continui con l’Unione Europea e l’ufficio legale di Nyon che sta preparando una controffensiva: una causa da 50 miliardi di euro per i club rivoltosi con esclusione dai campionati; i calciatori che aderiranno, saranno banditi dalle Nazionali. E un documento ufficiale Uefa che definisce cinico il progetto di Superlega e si conclude con la frase: «enough is enough, quando è troppo, è troppo».
Il piano è pronto, dodici club lo avrebbero già sottoscritto: sarebbero sei inglesi (United, Chelsea, Liverpool, Arsenal, Tottenham, c’è incertezza sul Manchester City), tre spagnole (Real, Barça e Atletico), per l’Italia Juventus, Inter e Milan. Ne sono previste venti. Siamo, di fatto, alla scissione. Non hanno aderito, per il momento, Francia e Germania. È il calcio di lusso, ad alta velocità. Le altre resterebbero fuori, nel calcio a bassa intensità: Intercity e regionali.
Ma in questa storia il risvolto nazionale è decisamente di minore importanza, come conferma il New York Times che da ieri pomeriggio ha la notizia in apertura dello sport, per non parlare degli interventi di Boris Johnson, Macron, del Governo italiano. Il colpo di stato calcistico è stato programmato proprio nella settimana che avrebbe dovuto condurre alla presentazione della nuova Champions con cento partite in più per accontentare gli appetiti televisivi dei grandi club. Ma non è bastato.
Superlega di Calcio: la competizione europea diventa realtà
Ieri mattina, Ceferin ha convocato d’urgenza la war room. È andata in scena la grande paura di quello che può essere denominato l’attacco finale. «Può succedere da un momento all’altro», ripetevano preoccupati gli alti dirigenti Uefa. Il tam tam nei corridoi accreditava la versione di Ceferin che, secondo alcuni, avrebbe sbagliato a fidarsi di Andrea Agnelli che lo avrebbe più volte tranquillizzato sulle reali intenzioni dell’Eca e soprattutto dei grandi club. Il presidente Uefa veniva descritto come intrattabile.
Ecco come la tratta sul suo sito il New York Times, che parla di campionato “separatista”. tre regole di comportamento. Non conosce amicizie, né legami. La fibrillazione si è trasferita persino all’Unione Europea pronta ad approvare un provvedimento in cui viene messo nero su bianco che le uniche manifestazioni riconosciute sono quelle approvate dalla Uefa. In soldoni, dichiarare fuorilegge i club scissionisti. Non riconoscere loro alcuno status. E quindi espellerli dai campionati nazionali.
Real Madrid-Elche può piacere ai romantici in perenne attesa di Davide che batta Golia. Ma attrae decisamente meno pubblico rispetto alla garanzia di assistere a Real Madrid-Manchester United….

Nato a Torino, ho studiato scienze politiche ad indirizzo Comunicazione Pubblica. Scrivo sul web dal 2009. Nel 2017 ho fondato Pensionipertutti.it, punto di riferimento per tutte le notizie a tema previdenziale. Appassionato di Sport, politica e videogiochi.