Padova: uomo si ubriaca a morte in ospedale

Il 38enne E.L. di Trebaseleghe (Padova), era stato accompagnato in ospedale da alcuni passanti perché barcollava in strada in preda ai fumi dell’alcol, ma era riuscito a sfuggire al controllo dei sanitari e aveva abbandonato l’astanteria. Qualche ora più tardi aveva fatto ritorno in ospedale, forse per cercare rifugio, e si era chiuso in un bagno per scolare i cartoni di vino che aveva acquistato.

Dalla consulenza tossicologica eseguita da Massimo Montisci, docente dell’università di Padova, era stato accertato che il tasso di alcol nell’organismo era di 6 grammi per litro (il limite per il coma etilico è di 4 grammi). Gli inquirenti invece avevano scoperto che nel passato dell’uomo c’era sempre stata la schiavitù per la bottiglia. E.L. era disoccupato e viveva con il padre che aveva cercato in tutti i modi di aiutare il figlio a guarire dalla sua dipendenza.

Nella perizia stabilita dal tribunale, e resa pubblica solo oggi, si legge che l’uomo ha avuto un’intossicazione da alcol che porta ad uno stato di incoscienza iniziale cui seguono: vasodilatazione, ipotermia, bradicardia, ipotensione arteriosa, depressione respiratoria, e infine morte.

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