Il crollo della TV, come può fare a riemergere?

Oggi fare TV è molto molto difficile. Per tantissimi motivi. In primis perché i soldi che giravano una volta non ci sono più e, quindi, bisogna fare le nozze con i fichi secchi. Inoltre, i numeri che si facevano prima del web sono un lontanissimo ricordo.

Giusto per fare un esempio, se in prima serata si facevano un paio di milioni di spettatori era quasi un fallimento. Oggi, invece, viene visto quasi come un successo? Il tempo della televisione è finito oppure può riemergere e tornare a essere il mezzo di comunicazione più diffuso come lo era un tempo?

Difficile dirlo però, almeno, ci possono essere delle strade da seguire.

L’effetto nostalgia è solo un tampone momentaneo

In un mondo dove il vintage va di moda, dove le pagine social che ricordano i tempi passato fanno milioni di interazioni e follower, la tv tante volte ha preferito rispolverare programmi vecchi per poter riempire il palinsesto televisivo.

Come se un ritorno alla nostalgia potesse risolvere tutti i problemi. In realtà, però, dietro al rimpianto id vecchie trasmissioni c’è proprio il pensiero all’età perduta. Praticamente, il rimando a quelle trasmissioni per le persone può significare semplicemente una nostalgia dei tempi passati.

Non è certamente un caso che esperimenti di questo genere sono andati falliti. Perché, comunque, le persone rimpiangono quella trasmissione. Sentono nostalgia di quei tempi. Non di questi a cui viene data una impronta vintage.

Far interagire TV e web in maniera instant

Che il web e la tv debbano dialogare è fuori discussione. Del resto, anche un programma di approfondimento in televisione non potrà essere così specifico come lo può essere il web. Del resto, basta semplicemente fare una ricerca per sapere davvero di tutto: da quanti casino ci sono in Svizzera al sapere cosa succede in tempo reale dall’altra parte del mondo.

Del resto, le trasmissioni della tv – inteso come inserirle nel palinsesto o, comunque, che taglio dare a queste – non viene deciso dal pubblico e, a meno che non ci sia una fase di registrazione ad hoc, l’orario non lo decide la persona ma deve adeguarsi a quello che offre la tv.

Ed è forse proprio questa la differenza sostanziale: a conti fatti, non c’è praticamente interazione rispetto a internet. Perché, spesso, non c’è neppure collaborazione tra i due mondo. I quali, qualche volta, si guardano pure in cagnesco.

E se le influencer facessero più TV?

Un tentativo per non soffrire troppo la concorrenza del web è quella di invitare in tv le e gli influencer che ci sono sui social. In questo modo, infatti, si riuscirà ad attrarre anche i giovani che, vogliosi di vedere i propri ‘beniamini’ in un contesto diverso, potrebbero accendere la televisione e vedere cosa hanno da dire.

Fino a qualche anno fa venivano visti come ospiti di serie B mentre oggi, addirittura, rischiano di soppiantare le ospitate tradizionali. Il mondo cambia e anche media come la tv devono rendersi conto che le posizioni di rendita sono praticamente finite.

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